La
vicenda ha colpito un operaio del basso veronese che per necessità
economiche ha stipulato un contratto di cessione del quinto dello
stipendio, il finanziamento che possono fare i dipendenti con
trattenuta sulla busta paga.
La
vicenda inizia in maniera dubbia con una mancata consegna dei
documenti precontrattuali e con una richiesta economica “extra”
in denaro da parte dell'agente che ha proposto il finanziamento,
pratica sicuramente non corretta anche perchè minacciava l'operaio
che aspettava l'erogazione del finanziamento intimandolo al pagamento
poichè senza quel versamento “cash” i soldi non sarebbero
arrivati.
La
vicenda ha dell'incredile: la trattenuta in busta paga inizia prima
dell'arrivo del denaro e il contratto viene consegnato addirittura a
posteriori. Questo significa che l'operaio non poteva praticamente
fare più nulla.
Ma
che fare? I soldi gli servivano e non sapeva come tornare indietro.
Subito notava che i costi legati al contratto erano altissimi.
Apparentemente il contratto presentava tassi entro i limiti di legge
ma quasi alla soglia di usura con taeg 13,23% (tasso comprensivo
delle spese) ma le spese incidevano molto, in pratica in 10 anni si
trovare a restituire più del doppio. I conti non quadravano ma
l'operaio non aveva le competenze per dimostrare la sproporzione. I
costi nascosti non rientravano nel taeg del contratto!
Per
verificare se il finanziamento erogato sfori o meno il tetto
dell’usura è necessario considerare ogni spesa addebitata al
cliente: ivi compreso il contratto di assicurazione sulla vita che,
in questi casi, viene imposto all’atto del prestito.
Il
Tribunale di Padova con una recente sentenza ha confermato questo
principio, ma molti contratti sono viziati da questo errore.
Il
cittadino si è rivolto agli uffici di ASSISTENZA CONSUMATORI di Nogara (VR) che grazie al suo staff particolarmente preparato
nella materia bancaria e assicurativa, supportati dalle perizie
tecniche redatte dai consulenti ASSOCTC hanno potuto argomentare e dimostrare che il cittadino era
stato vittima di usura. La finanziaria in questione dopo notevoli
resistenze iniziali si è dimostrata conciliativa vista la gravità
dei fatti e degli errori contrattuali e convenuto che l'operaio
terminasse il suo prestito 5 anni in anticipo rispetto ai 10 previsti
contrattualmente.
Le
indagini penali al momento non sono ancora concluse ma questo
episodio riconosce di fatto che un prestito
a tassi usurari diventa in tutto e per tutto un finanziamento a tasso
zero.